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Distorsione caviglia

- Distorsione caviglia

Parlare di lesioni a carico della caviglia significa parlare di distorsioni. E' importante descrivere la gravità della lesione e per tale motivo e' stato adottato un sistema di classificazione con una scala che va da I a III.

Grado I : Il I grado e' una lesione in cui i legamenti della caviglia hanno conservato la propria stabilità ma c'è stato un minimo sovvertimento strutturale; in questi casi la dolorabilità e' presente solo in una zona isolata con minimo gonfiore localizzato.
Nelle distorsioni di I grado non vi sono patologie ossee associate, in genere la prognosi e' buona con restitutio ad integrum.

Grado II : In questo caso si tratta di una lesione piu' complessa in cui e' possibile la lacerazione parziale di uno o più legamenti; sovente e' presente edema e dolore indice indiscusso di possibile rottura dei legamenti. Non bisogna trascurare in questo grado la possibilità di una patologia associata.

Grado III : Una distorsione di grado III comporta la lacerazione completa di almeno un legamento; il gonfiore e' notevole ed in genere e' presente un emartro (raccolta di sangue) della caviglia;la flessione dorsale e' dolorosa. In una distorsione di grado III la possibilità di una lesione articolare e' alta.
Il fine della riabilitazione deve essere in primo luogo limitare l’instaurarsi di instabilità cronica post-traumatica.

Trattamento iniziale

Per i primi due tre giorni ghiaccio, elevazione e fasciatura compressiva. Il ghiaccio dovrebbe essere applicato quindici-venti minuti, per quattro volte al giorno. Può essere utilizzato un sacchetto di plastica dentro il quale deve essere messo il ghiaccio, un sacchetto termico da ghiacciaia o anche un pacco di verdure congelato. La caviglia potrebbe richiedere l'uso di un tutore per proteggerla da ulteriori possibili distorsioni. La caviglia dovrà essere alzata frequentemente, durante la giornata, sopra il livello del cuore. Frequentemente sarà utile adottare l'uso di farmaci antiinfiammatori come il Naprosyn, il Voltaren, l'Aulin, l'Aspirina etc. Questi farmaci dovranno essere presi con il latte o con del cibo una o due volte al giorno. I problemi più comuni, dovuti ai farmaci antiinfiammatori, sono disturbi di stomaco (possono essere particolarmente pericolosi per pazienti con ulcere). Questi farmaci non possono essere usati da pazienti con disturbi epatici.

Una volta che la sintomatologia acuta regredisce, s'inizia immediatamente un programma riabilitativo.

Riabilitazione Precoce.

La riabilitazione precoce consiste in movimenti progressivi della caviglia, specialmente stretching. Una volta riacquistato un movimento pressoché normale s'inizierà un programma di potenziamento muscolare. Sono estremamente validi gli esercizi con una corda elastica. In questo momento è importante iniziare delle terapie con energie fisiche evolute che permettono una riduzione dei tempi di guarigione.

Riabilitazione finale.

S'iniziano a praticare esercizi di potenziamento muscolare dei muscoli peroneali e la ginnastica propriocettiva. Prima di tornare all'attività sportiva si dovrebbe essere in grado di correre e fare uno sprint in linea retta con facilità, così come fare figure ad otto o cambi di direzione senza avvertire alcun dolore

Prevenzione.
IL BENDAGGIO FUNZIONALE

Viene utilizzato molto spesso in differenti discipline sportive in quanto permette:

- dopo lesioni capsulo legamentose, una ripresa dell’attività sportiva più rapida;

- in condizioni di instabilità cronica dell’articolazione, l’effettiva pratica dell’attività sportiva stessa;

- negli sports caratterizzati da intense sollecitazioni alle caviglie, un’efficace prevenzione alle lesioni.

Con il bendaggio funzionale si dà stabilità all’articolazione senza ostacolare la circolazione sanguigna, impedendo le lesioni in trazione, soprattutto a carico del legamento collaterale laterale, il più frequentemente danneggiato e assicurando, comunque, un’azione preventiva per tutti possibili movimenti abnormi.

Il bendaggio deve essere applicato, o auto applicato, con caviglia allineata e flessa a 90 gradi; è consigliabile, prima di procedere, l’avere già svolto parte del riscaldamento. Occorre del cerotto adesivo anelastico ipoallergico, del tensoplast e una benda elastica o autoaderente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

     

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